Case study - K.Y.

Oltre al lavoro con il team, l'approccio LiFeMoVe interviene, all'occorrenza, anche per avviare un percorso di miglioramento nelle realtà lavorative individuali. Uno dei primi laboratori personali che ho affrontato offriva, già in partenza, una base interessante sulla quale lavorare.

Anche in questo caso, si trattava di una realtà lavorativa soddisfacente, che tuttavia richiedeva una notevole quantità di energia da dedicargli. Sul lungo periodo tale contesto avrebbe potuto generare anche preoccupazione. La fase Listen, in questo caso, svolgeva un ruolo chiave per capire bene le esigenze del cliente e accompagnarlo nella fase di autovalutazione.

La cosa che ho trovato particolarmente interessante è stata intervenire in un ambito lavorativo molto distante dal mio e nel quale, tuttavia, riuscivo a trovare dei parallelismi in fatto di bisogni ed esigenze. Il dossier da realizzare per il laboratorio avrebbe contenuto più spunti, proprio perché in assenza di un team, il contesto più ristretto avrebbe consentito di scegliere insieme al cliente tutti gli input più efficaci rispetto alla richiesta iniziale.

Il lavoro 1 a 1 è inevitabilmente molto più approfondito, e lo è stato di fatto. Mi ha aiutato in particolar modo una buona predisposizione all'introspezione ed al confronto che, sin dal primo momento, ha reso le attività più libere e gli scambi più proficui.

Credo che il punto focale di questo approccio sia ruotato attorno alla necessità di far emergere comportamenti e modalità ecologici rispetto alla predisposizione naturale del cliente. Affrontare un percorso con una struttura più corta rendeva fondamentale la necessità di collegare gli incontri con attività pratiche, così da far sperimentare al cliente il contenuto degli insight condivisi. Qui ho potuto mettere a frutto la mia esperienza nell'individuare obiettivi e strutturare le condizioni per raggiungerli.

Il ritorno positivo (oltre a una personalissima gratificazione) è arrivato dai feedback di chiusura. "FInalmente ho avuto chiaro il quadro generale di certe dinamiche che mettevo in atto. Ho preso atto della mia predisposizione naturale ad avere certi comportamenti e creare da solo situazioni dalle quali poi mi auto-escludevo. E queste dinamiche si erano create dopo una serie eventi importanti e traumatici successi nel corso della mia vita". Questo è quanto mi ha colpito come ritorno e tale aspetto è emerso in un successivo feedback spontaneo, avvenuto a distanza di tempo, in cui il mio cliente sostenendo la bontà del lavoro, voleva farmi capire quanto (per lui) fosse stato efficace e consolidato il percorso.